2021



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Le fotografie

– L’acquasantiera con l’immagine della SS. Annunziata di Giovanni Battista Foggini, dal sito www.uffizi.it

– La Camera della Regina a Palazzo Pitti.

– Il monumento funebre di Donato dell’Antella scolpito dal Foggini.


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GIOVANNI BATTISTA FOGGINI
e l'Annunziata di Palazzo Pitti


Lo scultore e architetto Giovanni Battista Foggini (Firenze 1652 -1725) eseguì opere importanti per la SS. Annunziata.
Tra il 1680 ed il 1683 elaborò il progetto per il paliotto d’argento dell'altar maggiore raffigurante la Cena di Nostro Signore (la “Novum Pascha”) e i personaggi del Vecchio Testamento riferiti all’Eucarestia. Fornì in particolare “modello e forme de' getti di cera e bronzo”, mentre il lavoro fu eseguito a sbalzo da Arrigo Brunich “uomo celebre e raro nella sua arte”. Dettero un contributo finanziario i padri Giulio Arrighetti, Giovan Francesco Poggi e Callisto Catani fiorentini.
Tra il 1685 ed il 1686 Foggini curò la sistemazione interna della tribuna con “stucchi a disegno di fogliami tratteggiati a oro”, a spese del padre Cosimo della Bella.
Tra il 1691 ed il 1693 progettò l’architettura e la decorazione della cappella funebre della famiglia Feroni, la seconda a destra dopo quella della SS. Annunziata.
L’ideazione delle statue che l’adornano fu di Anton Maria Salvini; la pala d’altare del Transito di San Giuseppe del pittore Giovan Carlo Loth di Monaco di Bavieria; e le statue dei migliori scultori del tempo: Giovanni Cammillo Cateni, Anton Francesco Andreozzi, Isidoro Franchi da Carrara, Carlo Marcellini, Giuseppe Piamontini, Massimiliano Soldani, Carlo Merlini, Lorenzo Merlini, Paolo fiammingo, Andrea Vaccà da Carrara, Gioavacchino Fortini e Giovanni Battista Ciceri comasco (Tonini).
Nel 1702 Foggini scolpì “con grand'eccellenza al naturale” il monumento funebre di Donato dell’Antella che si trova accanto a uno dei pilastroni della tribuna, quello a destra.
Tra 1703 e 1704 rimodernò l’arco della stessa tribuna e i due laterali “di pietra grezza e chiatti”, facendoli “più alti e sfogati” (Tonini), adornandoli di un padiglione a stucco, sorretto a varie riprese da alcuni angioletti. Collaborarono con i disegni e l’invenzione Benedetto Fortini e Giovanni Martino Portogallo.
Foggini, gran lavoratore, fece anche numerosi “bronzetti, che ci sono solo in parte pervenuti ... Alcune di queste piccole opere figuravano nelle esposizioni d'arte che si tenevano nel chiostro della SS. Annunziata ... ed erano anche destinate ai turisti dei grand tour o costituivano, in alcuni casi, un prestigioso dono di alto rango che veniva offerto in occasioni particolari ...” (Dizionario Biografico, al nome).

Proprio riguardo ai doni principeschi, nella Galleria Palatina di Firenze, Appartamenti Reali ed Imperiali, Camera della Regina, è presente un’altra opera del Foggini riguardante la SS. Annunziata. Eseguita nel 1704, è un'acquasantiera, oggetto di devozione personale dei Medici alla Santa Immagine.

Così ne parla la scheda della Galleria (v. il sito):

“Tecnica Bronzo dorato, pietre dure; dimensioni h. 90 cm.
Inventario Inv. OA 1911, n. 837.
L’opera, prodotto dalla sapienza artigiana della Galleria dei Lavori, viene registrata dai documenti come finita alla data del settembre 1704 e pronta per raggiungere la Germania. Infatti questa sontuosa acquasantiera, concepita per la devozione privata, faceva parte, insieme all’inginocchiatoio detto dell’Elettrice Palatina (Inv. OA 1911, n. 836) e allo stipo detto dell’Elettore Palatino (Inv. OA 1911, n. 909), di un nucleo di capolavori realizzati con ampio impiego di pietre dure inviati a Düsseldorf come dono di Cosimo III de’ Medici alla figlia Anna Maria Luisa, andata in sposa al Principe Elettore Palatino Johann Wilhelm di Neuburg, e rientrati infine a Palazzo Pitti al suo seguito, nel 1717, quando la principessa medicea rimasta vedova fece ritorno a Firenze.

Tale arredo sacro si lega all’attività di Giovan Battista Foggini, artista di corte dei Medici, e rivela i rapporti con la scultura barocca romana maturati nel periodo di soggiorno dell’artista presso l’Accademia istituita nel 1673 da Cosimo III de’ Medici a Roma presso palazzo Madama, per offrire agli artisti granducali un’occasione di formazione, confronto e aggiornamento.
L’esuberante presenza dei bronzi dorati, fusi sotto la diretta responsabilità del Foggini, quasi prevale su quella degli elementi in pietre dure che compongono la colomba dello Spirito Santo (calcedonio volterrano), la vaschetta per l’acqua santa in forma di valva di conchiglia (calcedonio dei Grigioni), i frutti dei festoni e l’Annunciazione nei due medaglioni ovali mosaicati in piano. Quest’ultima immagine, particolarmente cara al Granduca, compare in altri doni destinati ai sovrani delle corti europee ed è qui sviluppata con fedeltà al modello dell’affresco trecentesco [sic] nel santuario mariano della Santissima Annunziata, oggetto di spiccata venerazione da parte della comunità fiorentina”.

Paola Ircani Menichini, 15 maggio 2021.
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